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Confapindustria Firenze

Perché associarsi?


Fare impresa oggi non è facile, non basta l’intuizione e la creatività tipica dei nostri imprenditori, bisogna avere anche un supporto competente e professionale per organizzare, gestire e aiutare la propria azienda a crescere e competere sul mercato: in questo processo è essenziale avere una rappresentanza.

Confapindustria Firenze che opera nell’area metropolitana Firenze, Prato e Pistoia, ha la rappresentanza politica, sindacale ed istituzionale delle PMI.

Confapi grazie al numero di imprese associate, è chiamata a rappresentare il tuo settore sui tavoli dove si decidono le questioni importanti per le imprese, facendo pressing e proponendo soluzioni, perché le esigenze degli imprenditori vengano tenute nella giusta considerazione.

Confapindustria Firenze ha messo a disposizione dei propri associati una piattaforma che permette di accedere a contenuti riservati inerenti i servizi proposti, nuove normative, bandi e concorsi, network di impresa e aggiornamento del mondo imprenditoriale.


Il nuovo codice della crisi di impresa e dell’insolvenza


Confapindustria Firenze è al fianco delle imprese per aiutarle nel percorso di adeguamento alla nuova normativa con un approccio proattivo che permetta un’adozione efficace ed efficiente.


La nuova normativa


Il DLgs. 12.1.19 n. 14, emanato in attuazione della L. 19.10.2017, ha introdotto nel nostro ordinamento il Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza, una riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali. L’entrata in vigore della nuova disciplina era prevista per il 15.8.2020, decorsi 18 mesi dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale (14.2.19), ma è stata posticipata al 1° settembre 2021 dall’art. 5 del Decreto Liquidità n. 23/2020.

Nella sua formulazione il legislatore ha voluto perseguire le seguenti finalità:

• riordino della disciplina legata alla crisi e all’insolvenza, con la costituzione di una normativa unitaria che sostituisse l’attuale Legge Fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267);

• imposizione agli imprenditori dell’adozione di misure idonee e di un assetto organizzativo adeguato (art. 2086 del codice civile) per la rilevazione delle situazioni di crisi e l’adozione tempestiva delle opportune iniziative;

• salvaguardare la continuità delle imprese, attraverso l’avvio del processo di ristrutturazione nella fase di inizio della crisi;

• demandare agli Organismi di Gestione della Crisi dell’Impresa (OCRI) il processo di gestione della crisi;

• rivisitare il processo di gestione della crisi da sovraindebitamento agli Organismi di Composizione della Crisi (OCC).

La nuova disciplina è pertanto ispirata ad una logica di prevenzione, attuata attraverso una serie di procedure di allerta, volte ad intercettare tempestivamente le situazioni di crisi aziendale e, attraverso gli opportuni interventi correttivi, a salvaguardare la continuità aziendale. In tale contesto viene attribuito un compito attivo di controllo rafforzato agli organi di vigilanza.

Dal punto di vista del soggetto giuridico la nuova normativa disciplina tutte le situazioni di crisi o di insolvenza del debitore sia esso consumatore, professionista o imprenditore, fatta eccezione per lo Stato, gli enti pubblici e i soggetti sottoposti a leggi speciali in materia di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi e liquidazione coatta amministrativa.


Gli strumenti di allerta e gli indicatori di crisiL’individuazione tempestiva di situazioni di crisi viene affidata dalla nuova normativa agli strumenti di allerta, costituiti dagli obblighi organizzativi posti a carico dell’imprenditore e dagli obblighi di segnalazione a carico di soggetti qualificati:



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