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“L'accordo commerciale raggiunto tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti avrà un impatto negativo sulla crescita economica europea, seppur meno drammatico di quanto si ipotizzava solo qualche settimana fa. Tuttavia, se affiancato da una mirata politica industriale, l'accordo può rappresentare paradossalmente anche un'opportunità per il settore della componentistica italiana. Le prime stime indicano che i dazi statunitensi del 15% avranno un impatto dello 0,34% sull'economia dell'UE27. Per l'Italia, tale impatto sarà leggermente superiore (0,41%), data la maggiore incidenza dell'export sul PIL nazionale. Dunque, pur riconoscendo il potenziale danno, invito ad un approccio pragmatico e proattivo”.
Lo dichiara il Presidente di CONFAPI, Cristian Camisa.
“È fondamentale avviare – aggiunge Camisa - un'azione di diversificazione commerciale. In quest'ottica, Confapi auspica una rapida stipula dell'accordo commerciale con i Paesi del MERCOSUR, che rappresenterebbe un'importante valvola di sfogo per le esportazioni italiane. Non va trascurato, inoltre, il differenziale di dazi tra l'UE e la Cina, che si attesterà probabilmente intorno al 30%. Questo scenario offre all'industria della componentistica italiana un'occasione per acquisire quote di mercato negli USA, attualmente detenute dai competitor cinesi. Per cogliere questa opportunità, è indispensabile che il Governo italiano supporti le imprese, in particolare le PMI, attraverso una politica industriale mirata, abbandonando l'epoca dei sussidi indiscriminati”.
“È inoltre necessario - sottolinea Camisa - un maggiore impegno da parte dell'Unione Europea nel mettere le imprese in condizione di competere sui mercati internazionali, togliendo immediatamente i cosiddetti dazi autoimposti cioè tutti quei costi che l’Europa ha messo in capo alle aziende ad esempio sul tema del Green Deal e non solo, che andrebbero sospesi. L'Europa - prosegue - deve inoltre tutelare le imprese europee da una potenziale invasione di prodotti cinesi sul mercato interno, qualora questi non trovassero più sbocchi sul mercato americano a causa degli elevati dazi imposti alla Cina. Il rischio più concreto è un cambio delle rotte oceaniche dal Pacifico all’Atlantico”.
“Infine - specifica -, un punto cruciale riguarda la Banca Centrale Europea (BCE), che dovrebbe considerare un taglio dei tassi di interesse immediato. Tale misura contribuirebbe a mitigare il rialzo dell'euro sui mercati, un fattore che incide negativamente sulla competitività delle esportazioni italiane, agendo come un ulteriore dazio”.
"È apprezzabile che l'incertezza sui dazi sia finalmente terminata - conclude il Presidente di CONFAPI -, ma ora si tratta di reagire con prontezza, mettendo in campo le migliori energie e la resilienza che da sempre caratterizzano le PMI industriali italiane. Questo è il momento di agire con determinazione e lungimiranza".