Legge di Bilancio 2026, le osservazioni di CONFAPI

Legge di Bilancio 2026, le osservazioni di CONFAPI

"La Legge di Bilancio 2026 dovrà muoversi in un equilibrio delicato nel sostenere la competitività delle PMI industriali, rafforzare la capacità di investimento e innovazione, e garantire al tempo stesso la sostenibilità dei conti pubblici in un contesto di risorse limitate".

Lo ha dichiarato il Presidente di CONFAPI, Cristian Camisa, al termine dell'incontro svoltosi a Palazzo Chigi tra il Governo e le parti sociali sul disegno di Legge di Bilancio.

"Un plauso – ha spiegato – va fatto al Governo per la tenuta dei conti pubblici. Mi riferisco in particolare al raggiungimento del pil al 3%, con lo spread BTP/BUND a 84, che significa minori interessi sul debito pubblico e quindi maggiori risorse che possono essere destinate alle imprese. Il contributo dell'Italia al raggiungimento della pace a Gaza è, inoltre, un altro elemento importante perché nel momento in cui c'è pacificazione in giro per il mondo c'è maggiore fiducia e vengono riaperti mercati con nuove possibilità per le nostre imprese".

Per CONFAPI, la Legge di Bilancio 2026 dovrà operare lungo alcune direttrici strategiche. "La prima, fondamentale, è quella degli incentivi per investimenti e transizione tecnologica. Occorre ripensare a uno strumento sul modello del Piano Transizione 5.0 con fondi nazionali, con modalità meno burocratiche favorendo la diffusione di soluzioni digitali ed energeticamente efficienti che significherebbe maggiore competizione e innovazione delle nostre imprese nei prossimi due o tre anni. Le PMI industriali italiane pagano un deficit di produttività rispetto ai competitori esteri, per questo Transizione 5.0 è l'unico modo di recuperare produttività e competitività. L'efficacia del nuovo Piano dipenderà dalla sua capacità di essere flessibile e accessibile; garantire tempi certi per la programmazione degli investimenti; avere procedure semplificate e regole operative chiare. Bisogna poi tener conto della questione relativa agli eventuali nuovi dazi degli Stati Uniti alla Cina che rischiano di cambiare le rotte dell'esportazioni cinesi ancor di più verso l'Europa. In questo contesto è indispensabile che le imprese siano pronte, con livelli sempre più alti a livello di innovazione e digitalizzazione. Solo così potremmo permettere alle nostre PMI di crescere e rimanere sul mercato".

Tra i temi toccati nel corso della riunione dal Presidente Camisa anche quello relativo agli incentivi fiscali e alla semplificazione, con la richiesta di interventi mirati a ridurre la pressione tributaria anche lato imprese e a garantire certezza normativa; la detassazione degli incrementi contrattuali, degli straordinari, fringe benefit e premi di risultato; l 'attuazione puntuale del PNRR, assicurando che le risorse europee vengano pienamente utilizzate nei tempi previsti, con priorità ai progetti a più alto impatto industriale e occupazionale".

"Riteniamo determinante – ha aggiunto Camisa – la riduzione del costo dell'energia e delle materie prime che sta minando sempre più la competitività per le imprese manifatturiere. Nonostante l'ingente sforzo finanziario, con circa 165 miliardi di euro cumulativi erogati in incentivi green, i risultati non sono arrivati: il prezzo all'ingrosso dell'elettricità è raddoppiato. Questo si traduce in un significativo svantaggio competitivo per l'industria italiana rispetto ai partner europei. Nei primi nove mesi dell'anno, il PUN italiano (€107/MWh) è risultato nettamente superiore a quello di Germania (€87/MWh), Francia (€63/MWh) e Spagna (€62/MWh). Sono necessarie misure a breve termine per abbattere il costo dell'energia e colmare il gap competitivo. La nostra proposta presentata oggi riguarda l'azzeramento, almeno per sei mesi, della componente ASOS, gli oneri per rinnovabili, in modo selettivo per tutte le imprese del settore manifatturiero, indipendentemente dal livello di tensione della fornitura.

Abbiamo chiesto al Governo – ha concluso il Presidente di CONFAPI - a dimostrazione di un rinnovato interesse per le PMI industriali e per la loro centralità, di concentrare tutti gli sforzi su questo mondo che è quello che ha permesso a questo Paese di mantenere un ruolo di centralità a livello europeo".

  • 13 ottobre 2025
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