Newsletter edilizia a cura di CONFAPI ANIEM del 11/07/2025

Newsletter edilizia a cura di CONFAPI ANIEM del 11/07/2025

Gentilissime e gentilissimi in indirizzo,

sottoponiamo alla vostra attenzione la Newsletter Edilizia, con gli ultimi aggiornamenti tecnici, fiscali e giuridici a cura di CONFAPI ANIEM alla data del 11 Luglio 2025.

Questi gli argomenti trattati:

Conversione D.L. Infrastrutture approvata alla camera: le novità su compensazione prezzi e qualificazione SOA

Approvato alla Camera il disegno di legge di conversione del D.L. Infrastrutture (n.73/2025) che passa ora all’esame del Senato per l’approvazione definitiva che dovrà concludersi entro il 20 luglio p.v.  Nel corso dell’iter di conversione, lo scorso 7 luglio, le Commissioni riunite Ambiente e Trasporti hanno approvato un emendamento che precisa la modalità applicativa della norma sulla compensazione prezzi nei lavori.

Il Decreto Infrastrutture (art.9), che ha ottenuto l’approvazione della Camera e ora passa al Senato, prevede, in via eccezionale, la possibilità di applicare retroattivamente l’art. 60 del Codice Appalti ad alcuni contratti privi di copertura finanziaria straordinaria.

Con l’emendamento approvato si è inteso evitare tali applicazioni retroattive del meccanismo revisionale: il calcolo delle variazioni (anche in diminuzione) tra i prezzi a base di gara, al netto dei ribassi, e i prezziari, dovrà essere effettuato dalle stazioni appaltanti solo a decorrere dal 2025.

Grazie a tale precisazione, si eviteranno conseguentemente possibili operazioni di rideterminazione degli importi già liquidati per gli anni fino al 2024.

La norma approvata dalle Commissioni parlamentari dispone, in particolare, che, “per fronteggiare gli aumenti dei prezzi dei materiali, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici in relazione agli appalti pubblici di lavori, lo stato di avanzamento di questi ultimi afferente alle lavorazioni eseguite o contabilizzate, ovvero annotate nel libretto delle misure dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2025 sia adottato applicando in aumento o, per le sole lavorazioni eseguite o contabilizzate nell'anno 2025, in diminuzione rispetto ai prezzi posti a base di gara, al netto dei ribassi formulati in sede di offerta”.

Viene precisato, inoltre, che potranno rientrare nel nuovo meccanismo revisionale anche i contratti pubblici aggiudicati sulla base di offerte con termine di presentazione compreso tra il l° luglio 2023 e il 31 dicembre 2023.

Si segnala, infine, la norma che interviene sulla misura, introdotta con il decreto correttivo al Codice Appalti, che impedisce all’appaltatore di utilizzare i lavori subappaltati ai fini della qualificazione Soa. Le imprese potranno continuare a qualificarsi utilizzando anche i lavori non svolti direttamente, ma affidati in subappalto, nelle gare per le quali il bando sia stato pubblicato prima del 31 dicembre 2024 e nei contratti senza bando con inviti inviati entro il 31 dicembre 2024.

Patente a crediti: gli ultimi aggiornamenti dell’INL

Dopo l’iniziativa on line del 1° luglio u.s., un ulteriore incontro presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro si è svolto martedì 8 luglio sulle nuove funzionalità della piattaforma sulla patente e, in particolare, sulla possibilità di inserimento dei requisiti sui crediti aggiuntivi nella sezione denominata “Istanza patente e requisiti ulteriori”.

Dal 10 luglio sono disponibili sul Portale dei Servizi INL le nuove funzionalità per la gestione della patente a crediti.

In particolare, gli operatori economici già titolari di patente alla data del 9 luglio 2025 possono designare un proprio delegato tramite l'applicazione “Gestione deleghe”. La delega può essere conferita sia al soggetto già precedentemente incaricato sia a uno nuovo. È altresì possibile delegare un’associazione datoriale, indicando il Codice Fiscale della sede di riferimento.

In assenza di una delega formalizzata tramite l’applicativo, potrà operare sulla piattaforma “Patente a crediti” esclusivamente il responsabile aziendale (legale rappresentante o titolare).

Per quanto riguarda gli operatori economici che richiedono per la prima volta la patente dal 10 luglio 2025, è necessario procedere preliminarmente all’identificazione sui sistemi INL mediante l’applicazione “Attestazione Legale Rappresentante/Titolare”, e successivamente – se si desidera delegare un soggetto terzo – utilizzare l’applicazione “Gestione Deleghe”.

La possibilità di inserire i nuovi crediti sarà per ora limitata ai seguenti requisiti:

  • storicità dell’azienda, determinata in base alla data di iscrizione alla CCIIA(il relativo punteggio sarà attribuito in automatico dal sistema);
  • possesso della certificazione di un SGSL conforme alla UNI EN ISO 45001;
  • certificazione del Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) della salute e sicurezza asseverato da un Organismo Paritetico iscritto al Repertorio nazionale di cui all’art. 51 dello stesso TUSL.
  • consulenza e monitoraggio, con esito positivo, effettuati da parte degli Organismi Paritetici iscritti al suddetto Repertorio;
  • possesso dell’attestazione di qualificazione SOA di classifica I;
  • possesso dell’attestazione di qualificazione SOA di classifica II.

Per il caricamento delle suddette certificazioni il richiedente dovrà allegare il documento comprovante le date di inizio e fine validità del certificato.

E’ stato altresì precisato che l’accesso al portale potrà avvenire per i soggetti giuridici delegati anche con spid professionale. Nella prima fase di accesso, il sistema procederà preliminarmente ad attestare il titolare/legale rappresentante attraverso un’interrogazione informatica alle camere di commercio. Dopo circa 24 ore verrà comunicata l’avvenuta attestazione del soggetto (risultante idoneo dalle visure) o il rifiuto (in questo caso occorrerà contattare l’ufficio territoriale dell’Ispettorato).

In caso di modifiche dell’assetto societario, sarà il nuovo legale rappresentante ad avere l’onere di aggiornare il portale anche provvedendo a modificare il sistema di deleghe attivato (le deleghe possono riguardare anche applicazioni parziali di accesso).

Anche su richiesta di CONFAPI ANIEM, l’Ispettorato ha fornito disponibilità a predisporre un manuale guida sulle modalità di accesso e di funzionalità del sistema.

Parimenti, l’Ispettorato e il Ministero del lavoro sono stati sollecitati a integrare nel più breve tempo possibile l’inserimento dei requisiti per i crediti aggiuntivi previsti dalla normativa.

Sul sito dell’Ispettorato sono visibili i video sull’illustrazione delle funzionalità della piattaforma.

INAIL: pubblicato Modello aggiornato OT23

Si segnala che sul sito istituzionale dell’INAIL sono disponibili la versione aggiornata del Modello OT23, la relativa guida alla compilazione e le istruzioni operative per inoltrare la domanda per la riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione per l’anno 2026.

Come noto, le aziende che realizzano interventi di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli obbligatori per legge, possono ottenere la riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione.

Il modello consente, pertanto, di accedere alla riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione, individua gli interventi per la prevenzione e la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che possono essere realizzati dalle aziende nel corso del 2025, ai sensi dell’articolo 23 delle Modalità per l’applicazione delle Tariffe dei premi, di cui al decreto interministeriale 27 febbraio 2019.

Nella guida pubblicata dall’Istituto, viene precisato che, ai fini della regolarità con le disposizioni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, non rilevano le irregolarità risultanti da accertamenti non definitivi a norma di legge o comunque sospesi in sede di contenzioso amministrativo o giudiziario.  

Rapporto CRESME segnala flessione settore costruzioni

Dall’ultimo rapporto CRESME presentato in settimana sul mercato delle costruzioni 2025-2028, emerge una flessione nel settore delle costruzioni, con una contrazione del -6,1%, condizionata soprattutto dalla diminuzione degli interventi sulla riqualificazione (-11,2%).

La tendenza negativa prevista per quest’anno segue quella del 2024 (-2,7%) e continuerà nel 2026 (-2,1%).

Nel 2028 la correzione dovrebbe arrivare, rispetto al picco del 2022, all’11,4%, pari a 21 miliardi a valori deflazionati. C’è però la tenuta del settore, fortificato dalla grande espansione del triennio 2021-2023. “La frenata del mercato – avvisa il CRESME – mantiene tuttavia la produzione su livelli importanti in chiave storica, come se il settore avesse fatto un salto di scala rispetto al recente passato in termini di potenzialità produttive”.

Tra il 2019 e il 2024 il valore della produzione (compresa la manutenzione ordinaria) è cresciuto da 180 miliardi a 228 miliardi, con un incremento di 109 miliardi. Poco più di metà di questo valore, 56 miliardi, è però dovuto all’inflazione del settore, mentre 53 miliardi sono di crescita reale. Nel 2025, pur con il calo del -6,1%, il livello degli investimenti resterà del 30% superiore a quello del 2014 (tra il 2020 e il 2023 gli investimenti sono aumentati del 45,3%).

A compensare parzialmente il calo degli investimenti nel settore privato si rileva un effetto PNRR nelle opere pubbliche con un incremento significativo della spesa in opere non residenziali (+18,5%) e infrastrutture civili (+8,8%).  Il CRESME segnala, infine, il rischio di un nuovo incremento dei costi di costruzione per effetto della guerra dei dazi.

Comunità Energetiche: nuove regole e incentivi con il Decreto entrato in vigore il 26 Giugno 2025

Nuove regole e incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili finalizzate alla produzione di energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia. Il decreto del Ministero dell’Ambiente del 16 maggio 2025, entrato in vigore lo scorso 26 giugno, dispone anzitutto l’innalzamento della soglia della popolazione interessata che passa da 5.000 a 50.000 abitanti.

Il meccanismo, in sostanza, prevede ora un sistema fortemente incentivante con una tariffa vantaggiosa sulla quota di energia condivisa e un contributo PNRR, fino al 40% dei costi ammissibili, per lo sviluppo delle Comunità nei Comuni con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti.

Il termine per il contributo PNRR è stato prorogato: per completare i lavori di realizzazione dell’impianto di produzione c’è tempo fino al 30 giugno 2026, e l’entrata in esercizio dovrà avvenire entro 24 mesi dalla data di completamento dei lavori e comunque non oltre il 31 dicembre 2027.  Gli anticipi erogabili vengono innalzati dal 10% fino al 30% del contributo PNRR concesso, facilitando così la fase iniziale di avvio dei progetti e la copertura delle spese preliminari.

Le nuove regole si applicano anche ai progetti presentati in data antecedente alla data di entrata in vigore del nuovo decreto ministeriale.  

Direttiva Case Green: entro la fine dell’anno la bozza del Piano Nazionale

Il 30 giugno u.s. la Commissione europea ha presentato una serie di documenti finalizzati supportare i Paesi europei nell’attuazione della Direttiva Case Green, entrata in vigore il 28 maggio 2024 e che dovrà essere recepita in Italia entro il 14 maggio 2026.

Si tratta, in particolare, dei seguenti atti:

  • un Regolamento delegato che fornisce ai Paesi il quadro per stabilire i requisiti di prestazione energetica economicamente vantaggiosi per i proprietari di edifici, tenendo conto delle specificità nazionali quali le caratteristiche del parco edilizio locale e le condizioni climatiche. Il regolamento delegato è corredato di linee guida che forniscono informazioni aggiuntive pertinenti.
  • un Regolamento di esecuzione che istituisce modelli comuni per il trasferimento di informazioni dalle banche dati nazionali all’Osservatorio del parco edilizio dell’Unione Europea.
  • un documento composto da 13 Allegati con indicazioni interpretative e pratiche relative alle prime criticità sollevate dai Paesi membri.

Oltre al termine fissato per il recepimento, si segnala che ciascun Stato dovrà predisporre una bozza di Piano entro il 31 dicembre 2025, per poi adottare la versione definitiva, dopo le indicazioni della Commissione europea, entro il 31 dicembre 2026.

Anche l’Italia, quindi, dovrà procedere a:

  • mappare il patrimonio edilizio nazionale;
  • definire i traguardi intermedi 2030-2040-2050;
  • individuare gli investimenti e gli strumenti finanziari di supporto.

Consiglio di Stato: nuove indicazioni sui limiti al ribasso dei costi manodopera

Il Consiglio di Stato (Sent. n. 5712 del 2 luglio u.s.) è tornato a esprimersi sulla possibilità di ribasso relativi ai costi della manodopera.

Secondo i Giudici, l’art. 41, comma 14, del Codice dei contratti non esclude i costi della manodopera dal ribasso, ma impone alla stazione appaltante di quantificarli e indicarli separatamente nei documenti di gara. Tale lettura risulta coerente con le indicazioni fornite dall’ANAC (delibera n. 528/2023), dal Ministero delle Infrastrutture (parere n. 2505/2024) e con la giurisprudenza più recente (Cons. Stato, Sez. V, n. 3611/2025 e n. 9255/2024).

Il contenzioso riguardava una gara di lavori, finanziata con il PNRR, nella quale l’operatore economico, pur risultando formalmente aggiudicatario, ha impugnato il provvedimento di aggiudicazione ritenendo che la stazione appaltante avesse erroneamente incluso nel ribasso i costi della manodopera, che invece egli intendeva escludere. In primo grado il TAR aveva accolto il ricorso annullando l’aggiudicazione, ritenendo che la lex specialis e l’art. 41, comma 14, del d.lgs. 36/2023 imponessero l’esclusione dei costi della manodopera dall’importo soggetto a ribasso.  

Di diverso parere il Consiglio di Stato che ha confermato la validità dell’aggiudicazione, chiarendo che i costi della manodopera rientrano nell’importo a base di gara soggetto a ribasso, purché distintamente indicati, e ferma restando la possibilità per l’operatore di giustificare eventuali riduzioni tramite una più efficiente organizzazione aziendale.

  • 11 luglio 2025
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