Newsletter Diplomazia Economica Italiana del 9 Luglio 2025

Newsletter Diplomazia Economica Italiana del 9 Luglio 2025

Design Economy 2025, il design italiano leader in Europa per fatturato e occupazione

Il design italiano si conferma leader in Europa per fatturato e occupazione. Secondo la ricerca Design Economy 2025 curata da Fondazione Symbola e altri partner, l’Italia genera il 19,8% del fatturato europeo del settore (6,3 miliardi di euro) e impiega il 19,8% degli addetti, davanti a Germania (18,9% del fatturato e 15,1% degli addetti) e Francia (12,8% e 15,6%).

Tuttavia, la crescita rallenta: se tra gli ultimi anni e il 2023, il fatturato italiano è aumentato del +4,6% e l’occupazione del +5,2%, sotto la media UE (al +5,5% e al +5,4%), Francia e Germania corrono di più, rispettivamente con +24,2% di occupazione e +15,4% di fatturato. L’Italia è seconda per numero di imprese (16,4%) dopo la Francia (21%), ma registra una contrazione del -1,9%, a differenza di Germania e Francia che crescono (+3,2% e +5,7%).

Anche in termini di produttività media, il nostro Paese è superato: la Spagna vanta il fatturato per addetto più alto d’Europa (148.645 euro), ben oltre la media UE (90.355 euro) e italiana (90.658 euro). Le imprese italiane sono più piccole: in media 1,5 addetti per azienda, contro i 2 della Germania e i 2,4 della Spagna. Dati che riflettono una struttura produttiva frammentata e che pongono interrogativi sulla necessità di un rafforzamento dimensionale del tessuto imprenditoriale.

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India: il motore asiatico per l'internazionalizzazione italiana

All'interno del Piano d’Azione per l’export italiano nei mercati extra-UE, l'India rappresenta un Paese imprescindibile per rafforzare il partenariato economico. Quello indiano è infatti un mercato chiave, ricco di opportunità, grazie a una popolazione giovane e in crescita e a politiche pubbliche orientate all'apertura e agli investimenti. Per questi motivi, e in attesa di un accordo europeo di libero scambio, il Sistema Italia sta mettendo in campo azioni concrete per favorire l'internazionalizzazione delle imprese italiane in India, come ribadito nel corso di due recenti forum imprenditoriali.

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Egitto, una strategia per lo sviluppo sostenibile: attrarre capitali e rafforzare il settore privato

Attrarre finanziamenti internazionali e rafforzare il settore privato sono due dei pilastri della nuova Strategia Nazionale di Finanziamento per lo Sviluppo Sostenibile che il Governo egiziano ha lanciato in primavera con l’obiettivo di far fronte alle sfide poste dalla transizione energetica e dall’adattamento ai cambiamenti climatici. La Strategia punta, inoltre, a definire i settori prioritari verso i quali allocare le scarse risorse pubbliche e creare soluzioni di finanziamento sostenibili.

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Bahrein, una finanziaria espansiva per attrarre investimenti e ripianare il debito pubblico

Il Bahrein ha approvato un notevole aumento della spesa pubblica per il biennio 2025-2026. La Legge finanziaria prevede una manovra di 8,9 miliardi di dinari del Bahrein (BHD) – 20,8 miliardi di euro – suddivisi in 4,3 miliardi (10,1 miliardi di euro) per il 2025 e 4,5 miliardi (10,5 miliardi di euro) per il 2026. Nel lungo periodo la misura dovrebbe contribuire alla riduzione del debito pubblico, salito a quasi il 130% del PIL secondo il Fondo Monetario Internazionale, evitando di incidere sul benessere dei cittadini. Nel breve-medio periodo, il Governo si attende entrate generali per 6 miliardi di BHD (14 miliardi di euro), in particolare 2,9 miliardi (6,8 miliardi di euro) nel 2025 e 3,4 miliardi (7,9 miliardi di euro) nel 2026.

La legge non include però l’aumento dell’aliquota dell’IVA e delle accise sulla benzina, temi di discussione prima dell’approvazione e invisi all’opinione pubblica. È stato invece previsto un aumento annuale dell’indennità di sussistenza per i pensionati e sono stanziati fondi per creare opportunità di lavoro, stimolare l’edilizia abitativa pubblica e l’efficientamento energetico.

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Marocco, al via il maxi-piano per l’idrogeno verde

Cinque attori energetici selezionati per sei progetti dal valore complessivo di 30,6 miliardi di euro. Si concretizza così l’iniziativa “Offre Maroc”, il piano strategico con cui il Regno punta a diventare un leader globale nella filiera dell’idrogeno verde, aprendo agli investitori opportunità lungo l’intera catena del valore.

Per questa prima fase, sono stati messi a disposizione 300.000 ettari di terreni pubblici. L’obiettivo è coprire ogni segmento: dalla produzione di energia pulita (fase upstream) alla trasformazione del prodotto in ammoniaca verde, acciaio verde e carburanti industriali (fase downstream).

È proprio su questi sbocchi finali che si focalizzeranno i primi consorzi nazionali e internazionali selezionati, tra cui figurano importanti gruppi energetici. A dimostrazione del fermento in corso, l’ecosistema produttivo marocchino vedrà presto nascere la prima gigafactory di elettrolizzatori del continente africano, che si affiancherà ad altri investimenti strategici nella filiera dell’idrogeno, dai gasdotti agli impianti di desalinizzazione.

Il successo dell’iniziativa poggia su diversi vantaggi competitivi: abbondanza di risorse rinnovabili come sole e vento, disponibilità di manodopera, stabilità politica, un contesto imprenditoriale favorevole e una posizione geografica strategica. Questa combinazione, sostenuta da una visione di lungo termine, ha già attratto l’interesse dell’Unione Europea, con cui il Marocco ha siglato nel 2022 il Partenariato Verde, sulla scia della strategia del Global Gateway in materia di transizione energetica.

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Brasile, l’agribusiness evolve e apre a nuove sinergie

Con 152,5 milioni di ettari di terre coltivabili, il Brasile si posiziona come terzo produttore agricolo mondiale, dopo Stati Uniti e Cina, e si conferma tra i principali esportatori di caffè, soia e canna da zucchero. Il Paese rappresenta un attore di primo piano nel settore e, al contempo, un ecosistema in evoluzione, dove la scala della produzione si combina con una crescente domanda in materia di tecnologie, sostenibilità e innovazioni. In questo contesto si delineano concrete opportunità per le imprese italiane, la cui complementarità con l’economia brasiliana presenta un notevole potenziale.

Le dimensioni della produzione brasiliana sono un elemento centrale. La coltivazione di cereali, soia e mais alimenta una domanda interna e internazionale in crescita. Le previsioni per i prossimi dieci anni indicano un aumento del 27% nella produzione cerealicola, con un’espansione delle superfici coltivate che dovrebbero raggiungere i 92,2 milioni di ettari. Questa dinamica, che in alcune aree consente fino a tre raccolti l’anno, genera un fabbisogno infrastrutturale specifico. Si registra infatti una forte e crescente domanda di silos e mulini, soprattutto nello Stato del Mato Grosso. In questo ambito, l’efficienza nello stoccaggio e nella prima lavorazione diventa un importante fattore di competitività e genera ampi spazi di mercato per la meccanica.

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Verso l’era dell’elettricità: investimenti, reti e catene di fornitura al centro della transizione

L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha recentemente pubblicato due rapporti, “Electricity 2025: Analysis and forecast to 2027″ e “Building the Future Transmission Grid: Strategies to navigate supply chain challenges”, che evidenziano l’importanza cruciale delle reti di trasmissione e distribuzione dell’elettricità e dell’elettrificazione dei consumi energetici per la nascente “era dell’elettricità”. Questi documenti sottolineano la necessità di investimenti significativi, miglioramenti nella catena di approvvigionamento e una ridefinizione delle politiche energetiche nazionali per supportare la crescente domanda di elettricità a livello globale.

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  • 09 luglio 2025
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