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CONFAPI, rappresentata dal Presidente di CONFAPI Cuneo, Massimo Marengo, ha partecipato all'audizione presso l'ottava Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato, nell'ambito dell'esame del disegno di legge sul Piano Transizione 5.0 e di produzione di energia da fonti rinnovabili.
"Abbiamo sempre sostenuto con forza – ha detto Marengo nel suo intervento - che il Piano Transizione 5.0 costituisce uno strumento di rilevanza strategica per la competitività del nostro sistema produttivo. Per le Piccole e Medie Industrie, è essenziale che gli strumenti di sostegno agli investimenti siano caratterizzati da stabilità, continuità e piena accessibilità. È vero che la misura ha avuto una partenza a rilento, ma, contrariamente ad altre associazioni, CONFAPI ha sempre evidenziato il suo potenziale. Le ultime settimane hanno confermato la nostra valutazione: si è verificata una vera e propria 'corsa' agli investimenti. L'improvvisa sospensione del portale GSE e l'esaurimento delle risorse hanno creato però un rischio concreto di shock di liquidità per le PMI industriali. Molte aziende sono oggi esposte finanziariamente, avendo programmato spese rilevanti senza più contare sugli sgravi. Senza un meccanismo di salvaguardia, rischiamo un brusco rallentamento degli investimenti green e digitali. Per questo, valutiamo positivamente l'intenzione del Governo di assicurare le risorse necessarie per le imprese in 'lista d'attesa'. Auspichiamo, tuttavia, che le risorse siano adeguate ed effettivamente sufficienti a coprire ogni investimento intrapreso che risponda ai requisiti, incluse tutte le domande attualmente in lista d'attesa".
Per CONFAPI "la prospettiva di reintrodurre, a partire dal 2026, i soli meccanismi di super e iper ammortamento desta forti perplessità. Tali strumenti, infatti, risultano strutturalmente più favorevoli alle imprese di maggiori dimensioni e con una maggiore capienza fiscale rispetto al sistema industriale delle PMI”.
“Chiediamo il ripristino di un sistema basato sul credito d'imposta, eventualmente semplificato e reso strutturale. Riteniamo sia necessario, inoltre, un orizzonte temporale pluriennale, che garantisca la stabilità e la prevedibilità necessarie per la programmazione degli investimenti industriali".
Tra le richieste portate da Marengo alla Commissione, la proposta di alcune modifiche che CONFAPI ritiene essenziali. "Riteniamo necessario – ha detto - istituire un apposito fondo di salvaguardia volto a tutelare le imprese che, non riuscendo ad accedere a Transizione 5.0 per esaurimento risorse, non vedano preclusa la possibilità di beneficiare dell'incentivo Transizione 4.0. Questa misura è vitale per preservare la programmazione industriale. Chiediamo poi che le richieste di integrazione documentale da parte del GSE siano trasmesse con tempestività. Per quanto riguarda poi le Aree idonee, ricordiamo che l'obiettivo principale deve essere quello di ridurre i costi dell'energia e delle bollette per le imprese, essenziale per la nostra competitività. A tal fine – ha concluso - è cruciale favorire gli impianti in autoproduzione e autoconsumo, soprattutto in aree industriali".