CONFAPI Sanità: a rischio la sanità locale

CONFAPI Sanità: a rischio la sanità locale

"I laboratori di analisi privati accreditati e convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale si preparano a licenziare il proprio personale costituito da biologi, tecnici di laboratorio, infermieri e amministrativi. Si tratta di una problematica che riguarda in modo particolare le strutture del Sud Italia in vista di una fine d'anno complicata per numerose strutture che lavorano in forma capillare sui territori".

A lanciare l'allarme è il Presidente di CONFAPI Sanità, Michele Colaci.

"Tutto ruota – spiega - attorno all'annoso problema del processo di riorganizzazione dei laboratori di analisi con l'avvio di un iter di modifica della norma stessa incardinato nel DDL liste di attesa, che sembra però abbia necessità di più tempo per il completamento dell'iter burocratico. L'unica speranza di scongiurare il verificarsi di una grave crisi occupazionale è riposta in un emendamento da inserire nel 'Milleproroghe' con il differimento del termine attuale al 31 dicembre per consentire ai laboratori di affrontare in modo sostenibile il percorso di adeguamento. Questo l'auspicio. Ma nel frattempo resta ferma la scadenza fissata alla fine di questo mese, quando, cessando la sospensione, le strutture dovranno convertirsi in un modello organizzativo che le farà diventare dei semplici centri prelievi".

Per CONFAPI Sanità "qualora la situazione non dovesse mutare, ne faranno le spese sia i professionisti, sia i cittadini che, oltre alle annose liste di attesa, vedranno viaggiare le proprie provette chissà dove e chissà per quanti chilometri. Senza la proroga decine e decine di piccoli laboratori rischiano la chiusura o l'acquisizione da parte di grandi gruppi multinazionali.

Sarebbe un colpo durissimo per il tessuto produttivo locale e per la qualità del servizio sanitario territoriale, soprattutto nelle aree più fragili del Paese che senza proroga subirebbero una vera e propria desertificazione sanitaria. La proroga è necessaria anche per consentire l'allineamento con il disegno di legge 1241 sulle prestazioni sanitarie, che prevede criteri più equilibrati per la sostenibilità delle PMI del settore. Il differimento del termine al 31 dicembre del 2026 è un intervento che non costerebbe nulla allo Stato, ma che assume una valenza fondamentale per evitare la desertificazione sanitaria e per garantire alla collettività continuità nelle prestazioni di diagnostica di laboratorio".

"Chiediamo a tutte le forze politiche di non permettere la distruzione del settore ribadendo la piena disponibilità a collaborare con le Istituzioni per una riforma equilibrata e sostenibile del sistema, che tuteli la qualità del servizio e la pluralità degli operatori".

  • 15 dicembre 2025
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